Salve,
mi sono sposato questo marzo con una ragazza russa di Mosca. Lei verrà a vivere in italia a metà di giugno.
La trascrizione del matrimonio in italia è già in corso d'opera e stiamo ora oira preparando le cose.
Volevamo sapere, da chi come noi si è trovato nella medesima circostanza, quali documenti è necessario portare in italia, in modo tale che se si presentasse la necessità si abbia tutto a disposizione senza dovere tornare in russia per preparare i documenti.
Qualcuno ci ha detto che per ricevere la carta di identità ( una volta ottenuto il permesso di soggiorno ) è necessario copia autenticata del certificato di nascita. Riguardo a questo siamo un po' preoccupati, in quanto, lei era stata prtecexcentemente sposata e al divorzio per non spendere non aveva rifatto i documenti. Il punto è che sul certificato di nascita ci sta scritto il cognome delk padre, sui documenti il cognome acquisito dal primo matrimonio.
La differenza dei cognomi sui due documenti può essere all'origine di qualche problema burocratico per ricevere la carta di identità ?
Inoltre, suggerite altri documenti oltre al certificato di nascita ?
Grazie
Documenti Necessari Per Vivere In Italia
Titolo: Re: Documenti Necessari Per Vivere In Italia
Ultima modifica di n4italia il 04 Aprile 2015, 18:04, modificato 1 volta in totale
Per l'iscrizione all'anagrafe di mia moglie - successiva al matrimonio celebrato in Italia - nessuno ci ha chiesto il certificato di nascita, è stata identificata esclusivamente tramite i dati presenti nel passaporto.
Se proprio volete essere al riparo da possibili intoppi (il più delle volte dovuti a funzionari poco competenti), prima di venire in Italia tua moglie può preparare una copia del certificato di nascita e dei documenti relativi al precedente matrimonio e al divorzio, il tutto tradotto e apostillato (può rivolgersi ad un notaio in Russia che le indicherà tutta la trafila necessaria): queste copie dei documenti potranno servire a stabilire la paternità/maternità, con il cognome da nubile, e la ragione del cognome attuale. Anche mia moglie è nella stessa situazione e non abbiamo avuto problemi di sorta,
Di seguito, uno breve promemoria dei passi da compiere dopo le nozze, per fare entrare la moglie nei "meandri" della pubblica amministrazione italiana:
A trascrizione del matrimonio avvenuta, per prime cosa - se non l'avete già fatto - si va all'Agenzia delle Entrate e si chiede il codice fiscale per la moglie (può essere utile - ma non strettamente necessario - esibire un certificato di matrimonio rilasciato dal Comune italiano).
Poi, con lo stesso certificato - o se ne chiede un altro al Comune - si va all’Ufficio Immigrazione della Questura per richiedere il “Permesso di Soggiorno” (o “Carta di Soggiorno”) per la moglie.
Sono necessari: una marca da bollo, il versamento di circa 27 euro con un bollettino postale (che vi da la Questura), il versamento del contributo di 200 euro, 4 fotografie formato tessera della moglie, passaporto, copie delle eventuali “Dichiarazione di presenza” e/o “Dichiarazione di ospitalità”, documenti del marito.
Può essere utile (ma non è fondamentale) portare con voi il CUD e una busta-stipendio del marito.
Il PDS arriverà nel giro di uno-due mesi. All'atto della presentazione della domanda la moglie avrà una ricevuta che fungerà da PDS provvisorio e le consentirà di viaggiare in tutto il territorio UE, potendosi però recare in Russia varcando la frontiera della zona-Schengen esclusivamente da valichi di confine italiani, quindi soltanto con voli diretti Italia-Russia e viceversa per il ritorno. Una volta in possesso del PDS originale si può varcare la frontiera da/verso qualunque Paese dell'area UE.
Ottenuto il Permesso di Soggiorno (o “Carta di Soggiorno”), si può fare la domanda di iscrizione per la moglie all’anagrafe del Comune (in pratica: la residenza in Italia).
Ricevuta la domanda, il Comune provvede ad inviare i vigili urbani per il controllo dell’effettiva convivenza e poi comunica l’esito della pratica.
A questo punto si può chiedere, per la moglie, la carta d’identità italiana, che verrà rilasciata come “non valida per l’espatrio” e con l’indicazione della cittadinanza “Russa”.
Adesso si può richiedere la tessera sanitaria e l’assistenza medica per la moglie.
Trascorsi due anni dall’iscrizione della moglie all’anagrafe del Comune di residenza, si potrà fare la richiesta di cittadinanza italiana.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o di qualche chiarimento scrivi pure.
Se proprio volete essere al riparo da possibili intoppi (il più delle volte dovuti a funzionari poco competenti), prima di venire in Italia tua moglie può preparare una copia del certificato di nascita e dei documenti relativi al precedente matrimonio e al divorzio, il tutto tradotto e apostillato (può rivolgersi ad un notaio in Russia che le indicherà tutta la trafila necessaria): queste copie dei documenti potranno servire a stabilire la paternità/maternità, con il cognome da nubile, e la ragione del cognome attuale. Anche mia moglie è nella stessa situazione e non abbiamo avuto problemi di sorta,
Di seguito, uno breve promemoria dei passi da compiere dopo le nozze, per fare entrare la moglie nei "meandri" della pubblica amministrazione italiana:
A trascrizione del matrimonio avvenuta, per prime cosa - se non l'avete già fatto - si va all'Agenzia delle Entrate e si chiede il codice fiscale per la moglie (può essere utile - ma non strettamente necessario - esibire un certificato di matrimonio rilasciato dal Comune italiano).
Poi, con lo stesso certificato - o se ne chiede un altro al Comune - si va all’Ufficio Immigrazione della Questura per richiedere il “Permesso di Soggiorno” (o “Carta di Soggiorno”) per la moglie.
Sono necessari: una marca da bollo, il versamento di circa 27 euro con un bollettino postale (che vi da la Questura), il versamento del contributo di 200 euro, 4 fotografie formato tessera della moglie, passaporto, copie delle eventuali “Dichiarazione di presenza” e/o “Dichiarazione di ospitalità”, documenti del marito.
Può essere utile (ma non è fondamentale) portare con voi il CUD e una busta-stipendio del marito.
Il PDS arriverà nel giro di uno-due mesi. All'atto della presentazione della domanda la moglie avrà una ricevuta che fungerà da PDS provvisorio e le consentirà di viaggiare in tutto il territorio UE, potendosi però recare in Russia varcando la frontiera della zona-Schengen esclusivamente da valichi di confine italiani, quindi soltanto con voli diretti Italia-Russia e viceversa per il ritorno. Una volta in possesso del PDS originale si può varcare la frontiera da/verso qualunque Paese dell'area UE.
Ottenuto il Permesso di Soggiorno (o “Carta di Soggiorno”), si può fare la domanda di iscrizione per la moglie all’anagrafe del Comune (in pratica: la residenza in Italia).
Ricevuta la domanda, il Comune provvede ad inviare i vigili urbani per il controllo dell’effettiva convivenza e poi comunica l’esito della pratica.
A questo punto si può chiedere, per la moglie, la carta d’identità italiana, che verrà rilasciata come “non valida per l’espatrio” e con l’indicazione della cittadinanza “Russa”.
Adesso si può richiedere la tessera sanitaria e l’assistenza medica per la moglie.
Trascorsi due anni dall’iscrizione della moglie all’anagrafe del Comune di residenza, si potrà fare la richiesta di cittadinanza italiana.
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