Ciao ragazzi, sono Alberto, nuovo di questo forum.
Sono fidanzato con una ragazza di Mosca da parecchio tempo e adesso voleva iniziare un Master Degree a Padova. La pre-iscrizione presso l'università è andata benissimo e adesso mancava la pre-iscrizione presso il consolato russo che scade il 30 giugno. Da qui nascono i problemi: bisogna legalizzare i documenti come i diplomi, e vabè ci siamo, ma poi sappiamo che per apostillare il diploma originale servono addirittura 55 giorni! Non meno! Insomma, ci sentiamo con le spalle al muro ed è davvero incredibile che la burocrazia russa, così come quella italiana, possano fermare il desiderio di una ragazza che vuole studiare seriamente e che da mesi e mesi cerca di entrare in una università, il che non è facile.
Avete soluzioni affinchè il diploma originale venga apostillato in pochi giorni? Da qualche parte ho letto che qualcuno in una settimana ce l'ha fatta, ma come? Esperienze a riguardo? Intanto lei lunedì torna in Russia e andrà al consolato.
Per favore, aiutatemi :-(
Problemi Iscrizione Università In Italia
Titolo: Re: Problemi Iscrizione Università In Italia
1 - Vai al tribunale , cerca l ufficio informazioni/rilascio documentazione base
2 - chiedi un traduttore riconosciuto di lingua russa
3 - contatta suddetta persona
4 - Concorda il costo della traduzione e la tempistica e ricordagli che deve essere presente anche lui al tribunale davanti all addetto perchè deve firmare la documentazione
5 - Torna al tribunale e prendi già l appuntamento , avvisa il traduttore (devi fare coincidere appuntamento e disponibilità traduttore)
6 - Procurati le marche da bollo richieste
7 - Hai le tue traduzioni
Il costo del traduttore va in base all' onesta della persona
martediodellaguerra ha scritto: [Visualizza Messaggio]
1 - Vai al tribunale , cerca l ufficio informazioni/rilascio documentazione base
2 - chiedi un traduttore riconosciuto di lingua russa
3 - contatta suddetta persona
4 - Concorda il costo della traduzione e la tempistica e ricordagli che deve essere presente anche lui al tribunale davanti all addetto perchè deve firmare la documentazione
5 - Torna al tribunale e prendi già l appuntamento , avvisa il traduttore (devi fare coincidere appuntamento e disponibilità traduttore)
6 - Procurati le marche da bollo richieste
7 - Hai le tue traduzioni
Il costo del traduttore va in base all' onesta della persona
Titolo: Re: Problemi Iscrizione Università In Italia
Ciao e grazie della risposta. Il problema non è tanto la traduzione ma il fatto dell'apostilla nel diploma originale per la quale ci vogliono 55 giorni. E il problema è che non sappiamo se il consolato accetterà la copia autentica o solo l'originale. Noi potremmo anche portare la copia autentica come traduzione e forse andrebbe bene ma il fatto è che loro vogliono la copia originale per rilasciare la cosiddetta Dichiarazione di valore.
La rabbia è che già stavamo prendendo un appartamento in Italia e ora mi vedo "costretto" a pensarla lontana e viaggiare per Mosca...Non che mi dispiaccia viaggiare ma averla in Italia è chiaramente un'altra storia
lelo ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ciao e grazie della risposta. Il problema non è tanto la traduzione ma il fatto dell'apostilla nel diploma originale per la quale ci vogliono 55 giorni. E il problema è che non sappiamo se il consolato accetterà la copia autentica o solo l'originale. Noi potremmo anche portare la copia autentica come traduzione e forse andrebbe bene ma il fatto è che loro vogliono la copia originale per rilasciare la cosiddetta Dichiarazione di valore.
La rabbia è che già stavamo prendendo un appartamento in Italia e ora mi vedo "costretto" a pensarla lontana e viaggiare per Mosca...Non che mi dispiaccia viaggiare ma averla in Italia è chiaramente un'altra storia
Titolo: Re: Problemi Iscrizione Università In Italia
Ultima modifica di lelo il 06 Giugno 2014, 12:12, modificato 1 volta in totale
La traduzione del diploma viene fatta in questa maniera :
1 - traduzione dei diplomi e tutti i documenti annessi
2 - verrà allegato , timbrato e firmato dall incaricato del tribunale sia la documentazione russa che la traduzione italiana numerando i fogli
Quando fai la traduzione fai fare due copie della traduzione , ti serviranno due marche da bollo , i documenti sono tradotti e autentificati da un tribunale italiano e tutto l ' iter lo fai al consolato italiano e non russo , quindi piu che un tribunale chi puo fare un documento piu originale di cosi ?????? Comunque puoi chiedere al tribunale info piu dettagliate
Non sono molto esperto in materia di apostille ma per quel che so per esperienza per un visto studio non sono cosi rigidi come per matrimonio o altre situazioni ... Io l anno scorso non ho presentato le traduzioni dei suoi diplomi per il visto studio (nella mia ignoranza in materia non sapevo) e mi è stato concesso lo stesso ...
Sicuramente qualcuno piu esperto ti risponderà al piu presto ..... :smt023 :smt023 :smt023 :smt023
Ti incollo quello che ho trovato in rete al seguente link
http://www.meltingpot.org/Che-cos-e...ml#.U5GTHXJ_uSo
Che cos’è l’apostille
Si tratta di una specifica annotazione che deve essere fatta sull’originale del certificato rilasciato dalle autorità competenti del Paese interessato, da parte di una autorità identificata dalla legge di ratifica del Trattato stesso.
L’ apostille, quindi, sostituisce la legalizzazione presso l’ambasciata. Ne discende che se una persona ha bisogno di fare valere in Italia un certificato di nascita e vive in un Paese che ha aderito a questa Convenzione non ha bisogno di recarsi presso l’ambasciata italiana e chiedere la legalizzazione, ma può recarsi presso l’autorità interna di quello Stato (designata dall’atto di adesione alla Convenzione stessa) per ottenere l’annotazione della cosiddetta apostille sul certificato. Una volta effettuata la suddetta procedura quel documento deve essere riconosciuto in Italia, perché anche l’Italia ha ratificato la Convenzione e quindi in base alla legge italiana quel documento deve essere ritenuto valido, anche se redatto nella lingua di un diverso Paese (al punto che dovrebbe essere sufficiente una normale traduzione che si può ottenere anche in Italia per essere fatto valere di fronte alle autorità italiane).
E’ necessario precisare che la Convenzione riguarda specificamente l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri tra i quali rientrano, per espressa previsione della stessa, i documenti che rilascia un autorità o un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato (compresi quelli formulati dal Pubblico Ministero, da un cancelliere o da un ufficiale giudiziario), i documenti amministrativi, gli atti notarili, le dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, un visto di data certa, un’autenticazione di firma apposti su un atto privato, mentre invece non si applica ai documenti redatti da un agente diplomatico o consolare e ai documenti amministrativi che si riferiscono a una operazione commerciale o doganale.
Ne consegue che la gamma di documenti per i quali si può superare l’esigenza di legalizzazione, mediante richiesta e annotazione della cosiddetta apostille direttamente da parte delle autorità interne dello Stato di provenienza, è amplissima e si tratta di documenti che normalmente riguardano i rapporti di parentela, legami familiari, ovvero tutte quelle situazioni che in buona sostanza interessano la quasi totalità degli immigrati.
Tralasciando i Paesi europei, che si avvalgono anche di successive convenzioni interne all’Unione, elenchiamo di seguito i Paesi che hanno ratificato la Convenzione, e rinviamo al testo allegato della stessa e agli atti di ratifica effettuati dagli Stati parti, per l’individuazione delle autorità competenti in ciascun Paese per l’apposizione dell’apostille:
Andorra, Antigua, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan,
Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Botswana, Brunei, Bulgaria,
Cipro, Colombia, Croazia,
Domenica,
El Salvador, Estonia,
Federazione Russa, Fiji, Finlandia,
Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Grenada,
Honduras, Hong Kong,
Isole Marshall, Israele,
Kazakhistan,
Lesotho, Lettonia, Liberia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo,
Macao, Macedonia, Malawi, Malta, Mauritius, Messico, Monaco,
Namibia, Niue, Norvegia, Nuova Zelanda,
Olanda,
Panama, Portogallo,
Repubblica Ceca, Romania,
Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Santa Lucia, Seychelles, Serbia e Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Suriname, Svezia, Svizzera, Swaziland, Stati Uniti d’America, Sud Africa,
Tonga, Turchia, Trinidad e Tobago,
Ucraina, Ungheria,
Venezuela
Si nota che molti dei Paesi elencati sono di principale interesse per l’Italia sotto il profilo migratorio. Si auspica peraltro che molti altri Paesi aderiscano alla Convenzione in oggetto perché potrebbe evidentemente contribuire alla semplificazione della vita dei loro cittadini.
1 - traduzione dei diplomi e tutti i documenti annessi
2 - verrà allegato , timbrato e firmato dall incaricato del tribunale sia la documentazione russa che la traduzione italiana numerando i fogli
Quando fai la traduzione fai fare due copie della traduzione , ti serviranno due marche da bollo , i documenti sono tradotti e autentificati da un tribunale italiano e tutto l ' iter lo fai al consolato italiano e non russo , quindi piu che un tribunale chi puo fare un documento piu originale di cosi ?????? Comunque puoi chiedere al tribunale info piu dettagliate
Non sono molto esperto in materia di apostille ma per quel che so per esperienza per un visto studio non sono cosi rigidi come per matrimonio o altre situazioni ... Io l anno scorso non ho presentato le traduzioni dei suoi diplomi per il visto studio (nella mia ignoranza in materia non sapevo) e mi è stato concesso lo stesso ...
Sicuramente qualcuno piu esperto ti risponderà al piu presto ..... :smt023 :smt023 :smt023 :smt023
Ti incollo quello che ho trovato in rete al seguente link
http://www.meltingpot.org/Che-cos-e...ml#.U5GTHXJ_uSo
Che cos’è l’apostille
Si tratta di una specifica annotazione che deve essere fatta sull’originale del certificato rilasciato dalle autorità competenti del Paese interessato, da parte di una autorità identificata dalla legge di ratifica del Trattato stesso.
L’ apostille, quindi, sostituisce la legalizzazione presso l’ambasciata. Ne discende che se una persona ha bisogno di fare valere in Italia un certificato di nascita e vive in un Paese che ha aderito a questa Convenzione non ha bisogno di recarsi presso l’ambasciata italiana e chiedere la legalizzazione, ma può recarsi presso l’autorità interna di quello Stato (designata dall’atto di adesione alla Convenzione stessa) per ottenere l’annotazione della cosiddetta apostille sul certificato. Una volta effettuata la suddetta procedura quel documento deve essere riconosciuto in Italia, perché anche l’Italia ha ratificato la Convenzione e quindi in base alla legge italiana quel documento deve essere ritenuto valido, anche se redatto nella lingua di un diverso Paese (al punto che dovrebbe essere sufficiente una normale traduzione che si può ottenere anche in Italia per essere fatto valere di fronte alle autorità italiane).
E’ necessario precisare che la Convenzione riguarda specificamente l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri tra i quali rientrano, per espressa previsione della stessa, i documenti che rilascia un autorità o un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato (compresi quelli formulati dal Pubblico Ministero, da un cancelliere o da un ufficiale giudiziario), i documenti amministrativi, gli atti notarili, le dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, un visto di data certa, un’autenticazione di firma apposti su un atto privato, mentre invece non si applica ai documenti redatti da un agente diplomatico o consolare e ai documenti amministrativi che si riferiscono a una operazione commerciale o doganale.
Ne consegue che la gamma di documenti per i quali si può superare l’esigenza di legalizzazione, mediante richiesta e annotazione della cosiddetta apostille direttamente da parte delle autorità interne dello Stato di provenienza, è amplissima e si tratta di documenti che normalmente riguardano i rapporti di parentela, legami familiari, ovvero tutte quelle situazioni che in buona sostanza interessano la quasi totalità degli immigrati.
Tralasciando i Paesi europei, che si avvalgono anche di successive convenzioni interne all’Unione, elenchiamo di seguito i Paesi che hanno ratificato la Convenzione, e rinviamo al testo allegato della stessa e agli atti di ratifica effettuati dagli Stati parti, per l’individuazione delle autorità competenti in ciascun Paese per l’apposizione dell’apostille:
Andorra, Antigua, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan,
Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Botswana, Brunei, Bulgaria,
Cipro, Colombia, Croazia,
Domenica,
El Salvador, Estonia,
Federazione Russa, Fiji, Finlandia,
Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Grenada,
Honduras, Hong Kong,
Isole Marshall, Israele,
Kazakhistan,
Lesotho, Lettonia, Liberia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo,
Macao, Macedonia, Malawi, Malta, Mauritius, Messico, Monaco,
Namibia, Niue, Norvegia, Nuova Zelanda,
Olanda,
Panama, Portogallo,
Repubblica Ceca, Romania,
Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Santa Lucia, Seychelles, Serbia e Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Suriname, Svezia, Svizzera, Swaziland, Stati Uniti d’America, Sud Africa,
Tonga, Turchia, Trinidad e Tobago,
Ucraina, Ungheria,
Venezuela
Si nota che molti dei Paesi elencati sono di principale interesse per l’Italia sotto il profilo migratorio. Si auspica peraltro che molti altri Paesi aderiscano alla Convenzione in oggetto perché potrebbe evidentemente contribuire alla semplificazione della vita dei loro cittadini.
Ultima modifica di lelo il 06 Giugno 2014, 12:12, modificato 1 volta in totale
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