Opportunità di lavoro per cittadina russa
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Fermo restando che sulle scelte personali ha ragione Mystero (bisogna sia vedre cosa lei vuole fare e cosa è disposta a sacrificare; nel mio caso ad esempio Inna è consapevole della situazione italiana, io le ho detto tutto in modo chiaro, e lei è disposta ad aspettare e fare sacrifici), voglio sottolineare anche io che la riforma Berlinguer ha distrutto l'Università e chi è venuto dopo, proseguendo quel lavoro o restando indifferente ad esso, sta eliminando anche le fondamenta; ma in questo grande ammasso di ruderi si possono trovare le opportunità per gli stranieri, fermo restando le difficoltà legate al riconoscimento del titolo di studio estero. Essere sponsor è importantissimo per il lavoro, anche su questo Mystero coglie nel segno.
Per Fisherman: è chiaro che uno stipendio a Milano non basta, ma se lei è disposta a fare dei sacrifici e ad aspettare, è già importante avere le spalle coperte su alcune cose: la casa, ad es.; mangiare, come si mangia in uno si mangia in due; e cose del genere.
Mystero, cogli nel segno quasi sempre, peccato per il tuo strabismo verso destra, eh eh eh
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 15:31 ]
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Opportunità di lavoro per cittadina russa
Commenti |
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Caro Rodo non trattasi di strabismo ma di vedere e aprire gli occhi, io li ho aperti da un pò e vedo ancora tanti con le mortadelle agli occhi.
Ma non usciamo off topic in questo post almeno, parlando di palitica ok?
ciao
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Mystero [ 01 Febbraio 2005, 16:00 ]
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[quote:fa07abfd87="Mystero"]Caro Rodo non trattasi di strabismo ma di vedere e aprire gli occhi, io li ho aperti da un pò e vedo ancora tanti con le mortadelle agli occhi.
Ma non usciamo off topic in questo post almeno, parlando di palitica ok?
ciao :wink:[/quote:fa07abfd87]
dai, ogni tanto una battutina allieta la giornata. Ok, questa è l'ultima: io almeno, e tu lo sai, se ne è già parlato, mi levo la mortadella e me la magno!!!! e continuo a guardare la realtà ad occhi aperti; ma voi nemmeno la mortadella; al limite ogni tanto ve magnate quarchER Pecora!!!!!
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 16:04 ]
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[quote:428d8bc04d="Rodofetto"]Per Fisherman: è chiaro che uno stipendio a Milano non basta, ma se lei è disposta a fare dei sacrifici e ad aspettare, è già importante avere le spalle coperte su alcune cose: la casa, ad es.; mangiare, come si mangia in uno si mangia in due; e cose del genere.
Mystero, cogli nel segno quasi sempre, peccato per il tuo strabismo verso destra, eh eh eh
Un abbraccio
Rodofetto[/quote:428d8bc04d]
..Io ho spiegato a lei tutto e lei è abbastanza intelligente per capire come stanno le cose, l'unico problema è essere disposti a fare sacrifici e poi farli!........
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fisherman [ 01 Febbraio 2005, 16:17 ]
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[quote:40774b91f8="fisherman"][quote:40774b91f8="Rodofetto"]Per Fisherman: è chiaro che uno stipendio a Milano non basta, ma se lei è disposta a fare dei sacrifici e ad aspettare, è già importante avere le spalle coperte su alcune cose: la casa, ad es.; mangiare, come si mangia in uno si mangia in due; e cose del genere.
Mystero, cogli nel segno quasi sempre, peccato per il tuo strabismo verso destra, eh eh eh
Un abbraccio
Rodofetto[/quote:40774b91f8]
..Io ho spiegato a lei tutto e lei è abbastanza intelligente per capire come stanno le cose, l'unico problema è essere disposti a fare sacrifici e poi farli!........[/quote:40774b91f8]
quindi hai dei dubbi sul fatto che lei possa essere disposta a farli?
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 17:16 ]
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[quote:79967731e5="Rodofetto"][quote:79967731e5="fisherman"][quote:79967731e5="Rodofetto"]Per Fisherman: è chiaro che uno stipendio a Milano non basta, ma se lei è disposta a fare dei sacrifici e ad aspettare, è già importante avere le spalle coperte su alcune cose: la casa, ad es.; mangiare, come si mangia in uno si mangia in due; e cose del genere.
Mystero, cogli nel segno quasi sempre, peccato per il tuo strabismo verso destra, eh eh eh
Un abbraccio
Rodofetto[/quote:79967731e5]
..Io ho spiegato a lei tutto e lei è abbastanza intelligente per capire come stanno le cose, l'unico problema è essere disposti a fare sacrifici e poi farli!........[/quote:79967731e5]
quindi hai dei dubbi sul fatto che lei possa essere disposta a farli?
Rodofetto[/quote:79967731e5]
..in parte si, perchè lei cmq al suo paese occupa una posizione sociale molto favorevole (economicamente) per cui io mi sento molto rrsponsabilizzzato dal fatto che lei debba rinunciare a molto aper stare insieme a me tutto qui....sai mi trmano un pochino le gambe!
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fisherman [ 01 Febbraio 2005, 17:22 ]
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E la possibilità di organizzare qualche attività "autonoma"? ?
Io la sto prendendo in considerazione.
Se qui in Sardegna spero che Lei trovi lavoro sto' fresco.. oddio
tutto è possibile a questo mondo e se qualche ufficio potràÂ
(a tempo e luogo ) inserirla nell'organico, ben venga..
..
ma nel mentre (flussi permettendo) non pensate che
tntare qualche cosa per contro proprio sia posibile?
Anhe perchè.. Io penso sempre che l'ozio è sempre peggio
di un tentativo di lavoro autonomo, seppur poco
remunerativo.
Saluto a tutti.
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bracco [ 01 Febbraio 2005, 17:25 ]
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Bracco, la storia dei flussi c'entra solo se non hai intenzione di sposarti. Se ti sposi lei ha diritto al permesso di soggiorno senza sottostare ai flussi. Per rientrare nei flussi la vedo un po' dura ma spero che vada bene a tutti.
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hitman [ 01 Febbraio 2005, 17:43 ]
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Ciao Andrea e benvenuto da me, Paolo
mi inserisco anche io in questo argomento delicatissimo per molti di noi qui per portare anche la mia testimonianza.
Intanto credo che hai centrato il problema dicendo che punto è essere disposti a fare i sacrifici... è così.
Comunque, la mia esperienza è del tutto simile alla tua e a quella di molti altri, qui, con l'unica differenza che per me è passato un po' più di tempo, ormai.
Quando, cinque anni fa, io e Natasha ci siamo sposati, la nostra situazione era esattamente questa. Avevamo discusso molte volte di questo aspetto, importantissimo per lei e per me. E lei aveva tutta la necessaria buona volontà per affrontare i fatidici sacrifici iniziali sui quali, nonostante mi fossi sbilanciato a garantirle che non sarebbero durati più di uno o due anni, non avevo nessuna certezza che sarebbero terminati nei termini ipotizzati.
Comunque, alcuni passaggi erano scontati ed obbligati. Vale a dire, l'apprendimento della lingua. Il primo anno è stato interamente dedicato allo studio della lingua, frequentando la scuola Dante Alighieri di Roma.
E questo è stato un impegno sufficiente a non farle pesare la mancanza di un lavoro.
Bisogna calcolare che una cosa è essere in cerca di lavoro a casa propria (nel senso di Paese proprio), dove in ogni momento è possibile vedere amici, parenti, confrontarsi con il mondo del lavoro con tutte le carte in regola; ben altra cosa è trovarsi a cercare un lavoro lontano dal proprio Paese, senza nessuno con cui confrontarsi, senza gli amici intimi con cui confidarsi, senza essere in grado di comunicare come saremmo in grado di fare usando la nostra lingua nativa. Vi assicuro che è assai diverso, e soltanto una ferma convinzione nelle proprie scelte, accompagnata
da un vero amore reciproco, può far sì che tutti questi problemi vengano superati, con il pieno appoggio e sostegno nostro. In ogni caso, per tornare alla mia esperienza, dopo aver imparato a sufficienza la lingua italiana, Natasha si affacciò sul mondo del lavoro, cominciando a vedere per primi i lavori in cui fosse richiesta la conoscenza di più lingue staniere, tra cui possibilmente il russo, essendo lei laureata in lingue. Non impiegammo molto per capire che l'aria non era tra le migliori: laurea non riconosciuta, sfruttatori in agguato ad ogni angolo, lavori in nero ed
ambigui, molestatori, etc. etc.
La conclusione fu che senza una specializzazione riconosciuta, le speranze di trovare un lavoro decente e onesto erano davvero esigue, considerata anche la enorme concorrenza qui a Roma, dove di ragazze Russe laureate e con una padronanza ottima dell'italiano se ne trovano moltissime.
Allora decidemmo di puntare su qualcosa di nuovo, dove avrei potuto essere d'aiuto anch'io. E così trovammo un corso di 6 mesi della Regione Lazio, per programmatrici HTML. E devo dire che dopo un anno trascorso per metà al corso, e per metà a far pratica a casa, con il mio supporto, che scrivo SW da una vita, riuscimmo finalmente a trovare un lavoro serio, come web-designer. Bisogna dire che il problema più grande è rappresentato dal primo lavoro, perchè poi l'esperienza gioca sempre a favore. Un anno come dipendente, poi ha cambiato posto di lavoro, forte dell'esperienza maturata, sempre nel campo della programmazione web, ed ora di nuovo in fase di cambio, nel tentativo di contenere il più possibile la distanza casa-lavoro.
Ho raccontato questa storia per far capire l'importanza della determinazione: quando è arrivata, Natasha non aveva nessuna
attitudine per la matematica, e men che mai per la programmazione, che non sapeva neanche cosa fosse. Ma la determinazione di riuscire a fare un lavoro vero, stressante forse, ma di cui andar fiera, ha avuto la meglio sulle iniziali inclinazioni, dalle quali non sarebbe uscito nulla di significativo, e l'ha portata a raggiungere risultati che fino a qualche anno prima non non solo non avrebbe immaginato, ma non avrebbe mai creduto possibile.
Ovviamente questo è un caso concreto, il nostro, di me e Natasha. Ma non tutti i casi sono uguali. Conosco altre coppie come noi che si trovano in condizioni del tutto diverse; c'è chi non ha nessun interesse a lavorare, e c'è chi fa di tutto pur di non stare a casa, passando per i lavori più umilianti, perfino.
Il mio consiglio è di parlare, parlare, parlare. Il più possibile francamente, senza nascondere nulla: dubbi, perplessità , paure. Ricordate che quando voi sarete al lavoro, la vostra lei sarà da sola, e avrà bisgono di tutto il vostro supporto, in senso sia psicologico, che materiale, per riuscire ad inserirsi nella nostra realtà in modo partecipe e soddisfacente per lei. Non date per scontato che l'importante è farla venire, poi tutto si aggiusterà da solo. E mi sembra che su questo punto siete sulla strada giusta.
Poi, ovviamente, un po' di fortuna non guasta mai; ma su quella è meglio non farci troppo affidamento.
Con simpatia
Paolo
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Kesha [ 01 Febbraio 2005, 17:56 ]
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[quote:afd5230b23="fisherman"][quote:afd5230b23="Rodofetto"][quote:afd5230b23="fisherman"][quote:afd5230b23="Rodofetto"]Per Fisherman: è chiaro che uno stipendio a Milano non basta, ma se lei è disposta a fare dei sacrifici e ad aspettare, è già importante avere le spalle coperte su alcune cose: la casa, ad es.; mangiare, come si mangia in uno si mangia in due; e cose del genere.
Mystero, cogli nel segno quasi sempre, peccato per il tuo strabismo verso destra, eh eh eh
Un abbraccio
Rodofetto[/quote:afd5230b23]
..Io ho spiegato a lei tutto e lei è abbastanza intelligente per capire come stanno le cose, l'unico problema è essere disposti a fare sacrifici e poi farli!........[/quote:afd5230b23]
quindi hai dei dubbi sul fatto che lei possa essere disposta a farli?
Rodofetto[/quote:afd5230b23]
..in parte si, perchè lei cmq al suo paese occupa una posizione sociale molto favorevole (economicamente) per cui io mi sento molto rrsponsabilizzzato dal fatto che lei debba rinunciare a molto aper stare insieme a me tutto qui....sai mi trmano un pochino le gambe![/quote:afd5230b23]
anche io avevo questi dubbi e paure all'inizio; il problema dello status sociale credo che sia un grosso problema, al di là della retribuzione economica; ma credo che conti molto che tipo di progetti si abbiano e ci si senta di fare.
Parlatene in modo molto chiaro e cercate di capire bene cosa siete disposti a fare l'uno per l'altro
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 17:57 ]
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[quote:1121110bca="hitman"]Bracco, la storia dei flussi c'entra solo se non hai intenzione di sposarti. Se ti sposi lei ha diritto al permesso di soggiorno senza sottostare ai flussi. Per rientrare nei flussi la vedo un po' dura ma spero che vada bene a tutti.[/quote:1121110bca]
concordo pienamente; credo che anche l'idea di una attività autonoma passi prima dalla risoluzione di questo problema.
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 17:59 ]
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[quote:3cb2dac77a="Kesha"]Ciao Andrea e benvenuto da me, Paolo
mi inserisco anche io in questo argomento delicatissimo per molti di noi qui per portare anche la mia testimonianza.
Intanto credo che hai centrato il problema dicendo che punto è essere disposti a fare i sacrifici... è così.
Comunque, la mia esperienza è del tutto simile alla tua e a quella di molti altri, qui, con l'unica differenza che per me è passato un po' più di tempo, ormai.
Quando, cinque anni fa, io e Natasha ci siamo sposati, la nostra situazione era esattamente questa. Avevamo discusso molte volte di questo aspetto, importantissimo per lei e per me. E lei aveva tutta la necessaria buona volontà per affrontare i fatidici sacrifici iniziali sui quali, nonostante mi fossi sbilanciato a garantirle che non sarebbero durati più di uno o due anni, non avevo nessuna certezza che sarebbero terminati nei termini ipotizzati.
Comunque, alcuni passaggi erano scontati ed obbligati. Vale a dire, l'apprendimento della lingua. Il primo anno è stato interamente dedicato allo studio della lingua, frequentando la scuola Dante Alighieri di Roma.
E questo è stato un impegno sufficiente a non farle pesare la mancanza di un lavoro.
Bisogna calcolare che una cosa è essere in cerca di lavoro a casa propria (nel senso di Paese proprio), dove in ogni momento è possibile vedere amici, parenti, confrontarsi con il mondo del lavoro con tutte le carte in regola; ben altra cosa è trovarsi a cercare un lavoro lontano dal proprio Paese, senza nessuno con cui confrontarsi, senza gli amici intimi con cui confidarsi, senza essere in grado di comunicare come saremmo in grado di fare usando la nostra lingua nativa. Vi assicuro che è assai diverso, e soltanto una ferma convinzione nelle proprie scelte, accompagnata
da un vero amore reciproco, può far sì che tutti questi problemi vengano superati, con il pieno appoggio e sostegno nostro. In ogni caso, per tornare alla mia esperienza, dopo aver imparato a sufficienza la lingua italiana, Natasha si affacciò sul mondo del lavoro, cominciando a vedere per primi i lavori in cui fosse richiesta la conoscenza di più lingue staniere, tra cui possibilmente il russo, essendo lei laureata in lingue. Non impiegammo molto per capire che l'aria non era tra le migliori: laurea non riconosciuta, sfruttatori in agguato ad ogni angolo, lavori in nero ed
ambigui, molestatori, etc. etc.
La conclusione fu che senza una specializzazione riconosciuta, le speranze di trovare un lavoro decente e onesto erano davvero esigue, considerata anche la enorme concorrenza qui a Roma, dove di ragazze Russe laureate e con una padronanza ottima dell'italiano se ne trovano moltissime.
Allora decidemmo di puntare su qualcosa di nuovo, dove avrei potuto essere d'aiuto anch'io. E così trovammo un corso di 6 mesi della Regione Lazio, per programmatrici HTML. E devo dire che dopo un anno trascorso per metà al corso, e per metà a far pratica a casa, con il mio supporto, che scrivo SW da una vita, riuscimmo finalmente a trovare un lavoro serio, come web-designer. Bisogna dire che il problema più grande è rappresentato dal primo lavoro, perchè poi l'esperienza gioca sempre a favore. Un anno come dipendente, poi ha cambiato posto di lavoro, forte dell'esperienza maturata, sempre nel campo della programmazione web, ed ora di nuovo in fase di cambio, nel tentativo di contenere il più possibile la distanza casa-lavoro.
Ho raccontato questa storia per far capire l'importanza della determinazione: quando è arrivata, Natasha non aveva nessuna
attitudine per la matematica, e men che mai per la programmazione, che non sapeva neanche cosa fosse. Ma la determinazione di riuscire a fare un lavoro vero, stressante forse, ma di cui andar fiera, ha avuto la meglio sulle iniziali inclinazioni, dalle quali non sarebbe uscito nulla di significativo, e l'ha portata a raggiungere risultati che fino a qualche anno prima non non solo non avrebbe immaginato, ma non avrebbe mai creduto possibile.
Ovviamente questo è un caso concreto, il nostro, di me e Natasha. Ma non tutti i casi sono uguali. Conosco altre coppie come noi che si trovano in condizioni del tutto diverse; c'è chi non ha nessun interesse a lavorare, e c'è chi fa di tutto pur di non stare a casa, passando per i lavori più umilianti, perfino.
Il mio consiglio è di parlare, parlare, parlare. Il più possibile francamente, senza nascondere nulla: dubbi, perplessità , paure. Ricordate che quando voi sarete al lavoro, la vostra lei sarà da sola, e avrà bisgono di tutto il vostro supporto, in senso sia psicologico, che materiale, per riuscire ad inserirsi nella nostra realtà in modo partecipe e soddisfacente per lei. Non date per scontato che l'importante è farla venire, poi tutto si aggiusterà da solo. E mi sembra che su questo punto siete sulla strada giusta.
Poi, ovviamente, un po' di fortuna non guasta mai; ma su quella è meglio non farci troppo affidamento.
Con simpatia
Paolo[/quote:3cb2dac77a]
Sono totalmente d'accordo, totalmente. Finora è quello che ho fatto io e quello su cui sto lavorando in attesa del giorno in cui lei verrà definitivamente in Italia, anche se ho tante paure, proprio perchè credo che l'esperienza di Paolo centri tutti i principali problemi possibili che una situazione del genere può comportare.
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 18:05 ]
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:-) vabbè.. rimando ad un altro stream
l'argomento matrimonio ma.. sul tema lavoro autonomo ci penserei.
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bracco [ 01 Febbraio 2005, 21:16 ]
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[quote:5265bfaba4="Kesha"]....Poi, ovviamente, un po' di fortuna non guasta mai; ma su quella è meglio non farci troppo affidamento.
Con simpatia
Paolo[/quote:5265bfaba4]
Che devo dire.. grazie Kesha
una speranza per tutti :-) davvero
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bracco [ 01 Febbraio 2005, 21:21 ]
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Condivido quello che ha scritto Paolo...... Unica nota negativa: possibile che questo stato ci "imponga" di sposare una ragazza russa per tentare di avere una vita almeno decente?
E poi, altra considerazione, è una pazzia non "approfittare" delle competenze maturate in stati stranieri per utilizzarle nel mondo lavorativo. Gli americani in questo ci battono alla grande, c'è una vera e propria fuga di cervelli dall'Europa agli Usa.... e il nostro stato che potrebbe approfittare di avere fior di laurati fa di tutto per mettere i bastoni nelle ruote..... ma che politica è questa?
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ema [ 01 Febbraio 2005, 22:58 ]
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[quote:0e65a87585="luca"]Condivido quello che ha scritto Paolo...... Unica nota negativa: possibile che questo stato ci "imponga" di sposare una ragazza russa per tentare di avere una vita almeno decente?
E poi, altra considerazione, è una pazzia non "approfittare" delle competenze maturate in stati stranieri per utilizzarle nel mondo lavorativo. Gli americani in questo ci battono alla grande, c'è una vera e propria fuga di cervelli dall'Europa agli Usa.... e il nostro stato che potrebbe approfittare di avere fior di laurati fa di tutto per mettere i bastoni nelle ruote..... ma che politica è questa?[/quote:0e65a87585]
concordo perfettamente anche con te luca; ci sono delle ragioni precise, che non risiedono solo nella miopia politica, ma anche in fatti strutturali; ad esempio una classe imprenditoriale che non ha nessuna intenzione di innovare e preferisce accumulare profitti senza pensare minimamente al benessere del paese, anche solo inteso come migliore rapporto tra domanda e offerta. Per questo tanti paesi ci superano alla grande. Chissà che futuro aspetta l'Italia nei prossimi decenni, con una università che fa uscire ogni giorno un numero impressionante di individui non qualificati e quei pochi che lo sono qui non hanno una opportunità . Non parliamo poi degli stranieri, buoni finchè da sfruttare e poi...............al cesso. Infatti è una politica di mxxda!!!!!!!!
Un abbraccio
Rodofetto
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Rodofetto [ 01 Febbraio 2005, 23:31 ]
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[quote:41e41e4fd4="Kesha"]Ciao Andrea e benvenuto da me, Paolo
mi inserisco anche io in questo argomento delicatissimo per molti di noi qui per portare anche la mia testimonianza.
Intanto credo che hai centrato il problema dicendo che punto è essere disposti a fare i sacrifici... è così.
Comunque, la mia esperienza è del tutto simile alla tua e a quella di molti altri, qui, con l'unica differenza che per me è passato un po' più di tempo, ormai.
Quando, cinque anni fa, io e Natasha ci siamo sposati, la nostra situazione era esattamente questa. Avevamo discusso molte volte di questo aspetto, importantissimo per lei e per me. E lei aveva tutta la necessaria buona volontà per affrontare i fatidici sacrifici iniziali sui quali, nonostante mi fossi sbilanciato a garantirle che non sarebbero durati più di uno o due anni, non avevo nessuna certezza che sarebbero terminati nei termini ipotizzati.
Comunque, alcuni passaggi erano scontati ed obbligati. Vale a dire, l'apprendimento della lingua. Il primo anno è stato interamente dedicato allo studio della lingua, frequentando la scuola Dante Alighieri di Roma.
E questo è stato un impegno sufficiente a non farle pesare la mancanza di un lavoro.
Bisogna calcolare che una cosa è essere in cerca di lavoro a casa propria (nel senso di Paese proprio), dove in ogni momento è possibile vedere amici, parenti, confrontarsi con il mondo del lavoro con tutte le carte in regola; ben altra cosa è trovarsi a cercare un lavoro lontano dal proprio Paese, senza nessuno con cui confrontarsi, senza gli amici intimi con cui confidarsi, senza essere in grado di comunicare come saremmo in grado di fare usando la nostra lingua nativa. Vi assicuro che è assai diverso, e soltanto una ferma convinzione nelle proprie scelte, accompagnata
da un vero amore reciproco, può far sì che tutti questi problemi vengano superati, con il pieno appoggio e sostegno nostro. In ogni caso, per tornare alla mia esperienza, dopo aver imparato a sufficienza la lingua italiana, Natasha si affacciò sul mondo del lavoro, cominciando a vedere per primi i lavori in cui fosse richiesta la conoscenza di più lingue staniere, tra cui possibilmente il russo, essendo lei laureata in lingue. Non impiegammo molto per capire che l'aria non era tra le migliori: laurea non riconosciuta, sfruttatori in agguato ad ogni angolo, lavori in nero ed
ambigui, molestatori, etc. etc.
La conclusione fu che senza una specializzazione riconosciuta, le speranze di trovare un lavoro decente e onesto erano davvero esigue, considerata anche la enorme concorrenza qui a Roma, dove di ragazze Russe laureate e con una padronanza ottima dell'italiano se ne trovano moltissime.
Allora decidemmo di puntare su qualcosa di nuovo, dove avrei potuto essere d'aiuto anch'io. E così trovammo un corso di 6 mesi della Regione Lazio, per programmatrici HTML. E devo dire che dopo un anno trascorso per metà al corso, e per metà a far pratica a casa, con il mio supporto, che scrivo SW da una vita, riuscimmo finalmente a trovare un lavoro serio, come web-designer. Bisogna dire che il problema più grande è rappresentato dal primo lavoro, perchè poi l'esperienza gioca sempre a favore. Un anno come dipendente, poi ha cambiato posto di lavoro, forte dell'esperienza maturata, sempre nel campo della programmazione web, ed ora di nuovo in fase di cambio, nel tentativo di contenere il più possibile la distanza casa-lavoro.
Ho raccontato questa storia per far capire l'importanza della determinazione: quando è arrivata, Natasha non aveva nessuna
attitudine per la matematica, e men che mai per la programmazione, che non sapeva neanche cosa fosse. Ma la determinazione di riuscire a fare un lavoro vero, stressante forse, ma di cui andar fiera, ha avuto la meglio sulle iniziali inclinazioni, dalle quali non sarebbe uscito nulla di significativo, e l'ha portata a raggiungere risultati che fino a qualche anno prima non non solo non avrebbe immaginato, ma non avrebbe mai creduto possibile.
Ovviamente questo è un caso concreto, il nostro, di me e Natasha. Ma non tutti i casi sono uguali. Conosco altre coppie come noi che si trovano in condizioni del tutto diverse; c'è chi non ha nessun interesse a lavorare, e c'è chi fa di tutto pur di non stare a casa, passando per i lavori più umilianti, perfino.
Il mio consiglio è di parlare, parlare, parlare. Il più possibile francamente, senza nascondere nulla: dubbi, perplessità , paure. Ricordate che quando voi sarete al lavoro, la vostra lei sarà da sola, e avrà bisgono di tutto il vostro supporto, in senso sia psicologico, che materiale, per riuscire ad inserirsi nella nostra realtà in modo partecipe e soddisfacente per lei. Non date per scontato che l'importante è farla venire, poi tutto si aggiusterà da solo. E mi sembra che su questo punto siete sulla strada giusta.
Poi, ovviamente, un po' di fortuna non guasta mai; ma su quella è meglio non farci troppo affidamento.
Con simpatia
Paolo[/quote:41e41e4fd4]
Ciao Paolo,
ti ringrazio per il tuo intervento, devo dire che hai articolato in pieno il problema, credo inoltre che la tua esperienza dimostri che con il vero amore e l'intelligenza reciproca si possano superare i molti problemi che si presentano in queste situazioni precise, inoltre secondo me nn vanno sottovalutati gli aspetti culturali che presentano alcune diversità !
credimi che è da circa un mese cioè da quando lei dopo le vacanze natalizie è rientrata a San Petersburg che io tutti i giorni mi faccio un sacco di domande:
come starà li in italia?
troverà un lavoro?
riuscirà ad integrarsi nella ns cultura?
riusciremo a vivere con un solo stipendio?
ecc..... ecc.....
Lei è consapevole di tutti i problemi, e la vedo determinata sul fatto di trasferirsi in Italia ed abbandonare tutto quello che si è costruita nella sua patria con notevoli sacrifici!...forse sono io che in questo momento nn riesco a darle il supporto morale che vorrei!
Una cosa cmq è certa ci amiamo! e lei è una donna speciale che nn voglio perdere e come mi ha detto un mio amico:" Nella vita almeno una volta bisogna gettare il cuore al di là dell'ostacolo..."
Grazie a te Paolo e agli altri per il vs contributo
Con affetto Andrea
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fisherman [ 02 Febbraio 2005, 9:45 ]
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[quote:3c96253cff="Kesha"]Ciao Andrea e benvenuto da me, Paolo
mi inserisco anche io in questo argomento delicatissimo per molti di noi qui per portare anche la mia testimonianza.
Intanto credo che hai centrato il problema dicendo che punto è essere disposti a fare i sacrifici... è così.
Comunque, la mia esperienza è del tutto simile alla tua e a quella di molti altri, qui, con l'unica differenza che per me è passato un po' più di tempo, ormai.
Quando, cinque anni fa, io e Natasha ci siamo sposati, la nostra situazione era esattamente questa. Avevamo discusso molte volte di questo aspetto, importantissimo per lei e per me. E lei aveva tutta la necessaria buona volontà per affrontare i fatidici sacrifici iniziali sui quali, nonostante mi fossi sbilanciato a garantirle che non sarebbero durati più di uno o due anni, non avevo nessuna certezza che sarebbero terminati nei termini ipotizzati.
Comunque, alcuni passaggi erano scontati ed obbligati. Vale a dire, l'apprendimento della lingua. Il primo anno è stato interamente dedicato allo studio della lingua, frequentando la scuola Dante Alighieri di Roma.
E questo è stato un impegno sufficiente a non farle pesare la mancanza di un lavoro.
Bisogna calcolare che una cosa è essere in cerca di lavoro a casa propria (nel senso di Paese proprio), dove in ogni momento è possibile vedere amici, parenti, confrontarsi con il mondo del lavoro con tutte le carte in regola; ben altra cosa è trovarsi a cercare un lavoro lontano dal proprio Paese, senza nessuno con cui confrontarsi, senza gli amici intimi con cui confidarsi, senza essere in grado di comunicare come saremmo in grado di fare usando la nostra lingua nativa. Vi assicuro che è assai diverso, e soltanto una ferma convinzione nelle proprie scelte, accompagnata
da un vero amore reciproco, può far sì che tutti questi problemi vengano superati, con il pieno appoggio e sostegno nostro. In ogni caso, per tornare alla mia esperienza, dopo aver imparato a sufficienza la lingua italiana, Natasha si affacciò sul mondo del lavoro, cominciando a vedere per primi i lavori in cui fosse richiesta la conoscenza di più lingue staniere, tra cui possibilmente il russo, essendo lei laureata in lingue. Non impiegammo molto per capire che l'aria non era tra le migliori: laurea non riconosciuta, sfruttatori in agguato ad ogni angolo, lavori in nero ed
ambigui, molestatori, etc. etc.
La conclusione fu che senza una specializzazione riconosciuta, le speranze di trovare un lavoro decente e onesto erano davvero esigue, considerata anche la enorme concorrenza qui a Roma, dove di ragazze Russe laureate e con una padronanza ottima dell'italiano se ne trovano moltissime.
Allora decidemmo di puntare su qualcosa di nuovo, dove avrei potuto essere d'aiuto anch'io. E così trovammo un corso di 6 mesi della Regione Lazio, per programmatrici HTML. E devo dire che dopo un anno trascorso per metà al corso, e per metà a far pratica a casa, con il mio supporto, che scrivo SW da una vita, riuscimmo finalmente a trovare un lavoro serio, come web-designer. Bisogna dire che il problema più grande è rappresentato dal primo lavoro, perchè poi l'esperienza gioca sempre a favore. Un anno come dipendente, poi ha cambiato posto di lavoro, forte dell'esperienza maturata, sempre nel campo della programmazione web, ed ora di nuovo in fase di cambio, nel tentativo di contenere il più possibile la distanza casa-lavoro.
Ho raccontato questa storia per far capire l'importanza della determinazione: quando è arrivata, Natasha non aveva nessuna
attitudine per la matematica, e men che mai per la programmazione, che non sapeva neanche cosa fosse. Ma la determinazione di riuscire a fare un lavoro vero, stressante forse, ma di cui andar fiera, ha avuto la meglio sulle iniziali inclinazioni, dalle quali non sarebbe uscito nulla di significativo, e l'ha portata a raggiungere risultati che fino a qualche anno prima non non solo non avrebbe immaginato, ma non avrebbe mai creduto possibile.
Ovviamente questo è un caso concreto, il nostro, di me e Natasha. Ma non tutti i casi sono uguali. Conosco altre coppie come noi che si trovano in condizioni del tutto diverse; c'è chi non ha nessun interesse a lavorare, e c'è chi fa di tutto pur di non stare a casa, passando per i lavori più umilianti, perfino.
Il mio consiglio è di parlare, parlare, parlare. Il più possibile francamente, senza nascondere nulla: dubbi, perplessità , paure. Ricordate che quando voi sarete al lavoro, la vostra lei sarà da sola, e avrà bisgono di tutto il vostro supporto, in senso sia psicologico, che materiale, per riuscire ad inserirsi nella nostra realtà in modo partecipe e soddisfacente per lei. Non date per scontato che l'importante è farla venire, poi tutto si aggiusterà da solo. E mi sembra che su questo punto siete sulla strada giusta.
Poi, ovviamente, un po' di fortuna non guasta mai; ma su quella è meglio non farci troppo affidamento.
Con simpatia
Paolo[/quote:3c96253cff]
Ciao Paolo,
ti ringrazio per il tuo intervento, devo dire che hai articolato in pieno il problema, credo inoltre che la tua esperienza dimostri che con il vero amore e l'intelligenza reciproca si possano superare i molti problemi che si presentano in queste situazioni precise, inoltre secondo me nn vanno sottovalutati gli aspetti culturali che presentano alcune diversità !
credimi che è da circa un mese cioè da quando lei dopo le vacanze natalizie è rientrata a San Petersburg che io tutti i giorni mi faccio un sacco di domande:
come starà li in italia?
troverà un lavoro?
riuscirà ad integrarsi nella ns cultura?
riusciremo a vivere con un solo stipendio?
ecc..... ecc.....
Lei è consapevole di tutti i problemi, e la vedo determinata sul fatto di trasferirsi in Italia ed abbandonare tutto quello che si è costruita nella sua patria con notevoli sacrifici!...forse sono io che in questo momento nn riesco a darle il supporto morale che vorrei!
Una cosa cmq è certa ci amiamo! e lei è una donna speciale che nn voglio perdere e come mi ha detto un mio amico:" Nella vita almeno una volta bisogna gettare il cuore al di là dell'ostacolo..."
Grazie a te Paolo e agli altri per il vs contributo
Con affetto Andrea
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fisherman [ 02 Febbraio 2005, 9:46 ]
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Bellissimo post Paolo, bellissimo!
...è proprio di questo che parlo quando si parla di contributo al forum!!!
Un pò mi è sembrato di vedere nel mio futuro, chissà , e non solo perchè la mia futura moglie si chiama Natasha, ma perchè proprio oggi arriva a Malpensa con biglietto di SOLA ANDATA!
Nella mia testa e nel mio cuore c'è un minestrone di sentimente, dove prevale amore naturalmente!
Non sto a tediarvi con il programma di massima che abbiamo in mente (in primis perfezionare il più possibile l'italiano vedi corso super intensive sul lago di Garda dell'università di Milano con esame riconosciuto finale), sicuro è che in principio si dovrà accontentare di fare la commessa (visto che è molto carina e non acida come cetre italiane ;-) ) piuttosto che magari la cassiera in un supermercato, ma cmq intanto entra nel mondo del lavoro, si fa il suo libretto, comincia a versare i contributi etc...
RAGAZZI, OGGI SI CAMBIA VITA!!!
con affetto e grazie di sopportarmi!!!
c69
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Lorenzo [ 02 Febbraio 2005, 10:11 ]
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[quote:8fa99c4725="luca"]Condivido quello che ha scritto Paolo...... Unica nota negativa: possibile che questo stato ci "imponga" di sposare una ragazza russa per tentare di avere una vita almeno decente?
[/quote:8fa99c4725]
Esatto Luca, lo stato italiano praticamente impone di sposare una ragazza extracomunitaria perchè convivere con lei (come fanno quasi tutte le coppie italiane) è quasi impossibile.
Per lo stato sebra che le coppie di fatto non esistano. E' forse l'amore di persone extracomunitarie diverso da quello di cittadini italiani o della comunità europea? Non è forse questa una limitazione della libertà del cittadino italiano?
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hitman [ 02 Febbraio 2005, 10:27 ]
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